I temi nel mio lavoro sono molteplici e colorati come il mio vissuto sudafricano e le diverse culture con le quali sono venuto a contatto; cosi vorrei riferirmi al paesaggio urbano e bucolico, e agli stati d'animo.
Con gli occhi aperti di un fanciullo sono portato a meravigliarmi davanti a tutto quello che c'e da guardare. Credo che l'arte abbia la funzione di salvarci dalla distruzione creando accanto al mondo del quotidiano un altro regno che risponde alle domande dello spirito umano e mantenendo un ordine interiore, che è in assoluto contrasto con il caos che ci circonda. Ci fornisce quindi una sorta di ancora . Vorrei dar voce alle mie riflessioni – in modo pacato ma con voce davvero umana.
Ciò che vorrei fare con la mia pittura sono immagini della realtà con le quali lo spettatore può confrontarsi, attraverso i sensi e l'impiego di medium artistici quali pittura, colore, collage, e testo, ecc. In altre parole vorrei utilizzare la tela come un teatro di operazioni volte a catturare diverse realtà. La maggior parte delle mie immagini sono frontali, e ciò conferisce loro immediatezza-sebbene solo con effetto immediato ed improvviso, ma anche una sfida per lo spettatore che ritrova senza preamboli di fronte al suo specchio, ciò a me quale artista e artefice.
Lo spazio che creo è un luogo immanente, hic et nunc , l'espressione di qualcosa di immediato – non c'è di stanziamento spaziale né temporale per invitare il sentire dello spettatore come se fosse lì, o davvero nel quadro, non semplicemente di fronte, una forma di partecipazione totale e diretta.
In ogni caso voglia che ci sia vita. La possibilità dell'esistenza, e poi non manca nulla. Non siamo chiamati per dire se il quadro è bello o brutto. Il sentimento è che ciò è stato creato venga prima di qualsiasi altra considerazione e sia l'unico criterio in questioni che riguarda l'arte.
Ivor Sias